Dal 372 a.c. al 287 a.c.
Pur orientando questi scritti ad una conoscenza della Scienza micologica italiana, non si può far a meno di citare i primi cultori della materia che, in modo curioso ed attento, hanno gettato le basi della conoscenza di questa disciplina.
Le testimonianze scritte accreditano Teofrasto, greco nativo di Lesbo, che visse tra il 372 ed il 287 a.C., come primo Botanico e, di conseguenza, Micologo della storia.
Allievo di Aristotele e curatore dell’Orto Botanico di Atene.
A lui sono attribuite due opere botaniche in cui appare una definizione di funghi (che durerà per molti secoli!) come piante anomale in cui non possiamo distinguere le componenti tipiche dei vegetali, cioè radici, fusto, foglie, fiori e frutti.
Di tali organismi (che corrispondono alle Tallofite di qualche secolo dopo) tenta anche una classificazione, affatto morfologica, definendo: gli “Hydnon”, i funghi a sporoforo ipogeo, oggi riferibili alle Tuberales (tartufi); i funghi a sporoforo epigeo pileo-stipitato, ossia i “Mykés”; i “Pòxos” e “Pezicae” funghi con sporofori sessili a coppa, verosimilmente Pezizaceae; i “Kraniòn”, a forma globosa somigliante ad una testa, quasi certamente gli attuali Lycoperdon (vesce) di grandi dimensioni.
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