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 Intensificati i controlli per i cercatori di funghi: multe fino a 2mila euro

 

I Carabinieri forestali del Parco nazionale hanno individuato e multato due cercatori di funghi illegalmente entrati nella riserva naturale integrale di Sasso Fratino patrimonio Unesco con due sanzioni da 500 euro. Ai due quarantenni è andata bene in quanto se avessero raccolto i funghi la sanzione sarebbe arrivata addirittura a 2mila euro a testa. Alla luce della crescita dei funghi, grazie alle piogge di settembre, in tutto l’arco dell’appennino tosco-romagnolo, con l’arrivo di migliaia di appassionati, i Carabinieri forestali incaricati della sorveglianza nel Parco nazionale hanno intensificato i controlli al fine di consentire una ordinata e regolare ricerca dei funghi, nel rispetto dei regolamenti dell’ente parco.

I controlli, in particolare, sono condotti per disincentivare i comportamenti estremi e molte sono state le sanzioni elevate per la ricerca notturna dei funghi, un fenomeno che nel tempo è stato affrontato con divieti tesi a scoraggiare la percorrenza nelle ore di buio al di fuori dei sentieri. È una condotta non in linea con il rispetto di ambienti di alto pregio, tutelati, come le nostre foreste vetuste e che può inoltre rappresentare un pericolo per l’incolumità dei fungaioli stessi.

Cercare i funghi di notte con le torce può costare nel Parco fino a 150 euro, multa che aumenta se trovati in possesso del prodotto della raccolta. In molti sono stati sanzionati e il fenomeno sta pian piano diminuendo. Inoltre va ricordato che l’autorizzazione alla raccolta dei funghi è costituita dalla ricevuta telematica del versamento effettuato esclusivamente tramite PagoPa.

Per quanto riguarda i giorni di raccolta, è consentita tutta la settimana per i residenti all’interno del perimetro del Parco ed equiparati; martedì, mercoledì, giovedì, sabato e domenica per i residenti nei Comuni del Parco; infine martedì, giovedì, sabato e domenica per tutti gli altri.

"Non si tratta certo di contrastare un’attività bella e anche salutare, come la ricerca dei funghi – commenta il presidente dell’area protetta Luca Santini – se fatta nel rispetto degli altri e dell’ambiente. L’attenzione deve estendersi anche a chi non può parlare e protestare: la foresta. Quest’ultima ci dice da sempre solo una cosa: ‘serva me servabo te’ (conservami e io ti conserverò). È certo un messaggio che tutti dovrebbero fare proprio, visti i tempi che corrono ed il clima che cambia".

Oscar Bandini.

Fonte:

Il resto del carlino.it/Forli

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